"L'alternanza scuola-lavoro può diventare un'occasione per esperienze umane che non faresti altrimenti. A volte devi metterti alla prova". Ne sono convinti Fabio Berlen e Valerio Bertetti, studenti della 5°D del "Newton". Insieme agli altri ragazzi della classe hanno iniziato un percorso di alternanza con l'Asl TO4, "Voce che cura", che li ha messi in relazione con realtà molto lontane dal loro vissuto, come la malattia e i problemi quotidiani che comporta. Silvia Francone, responsabile del progetto per l'Asl TO 4 insieme alla dottoressa Carla Bena, ha proposto alle classi un percorso di formazione per diventare lettori a domicilio di pazienti che, per motivi di salute, non possono allontanarsi da casa. "È la voce del lettore che entra nella solitudine della malattia – spiega Silvia Francone -. Quest'anno porteremo a termine il progetto con la classe del Newton, ma altre scuole sono interessate. L'idea mi è venuta visitando un paziente che aveva avuto un grave danno neurologico e aveva bisogno di essere stimolato". Valerio e Fabio, già maggiorenni, hanno iniziato la loro esperienza di lettori a domicilio con Alba (nome di fantasia), che la sclerosi multipla ha progressivamente inchiodato su una sedia a rotelle. "Ha una bellissima famiglia, che le è molto vicina – spiegano -. Per noi è stato importante seguire il corso di formazione anche per imparare a stabilire il modo giusto di relazionarsi. Siamo entrati un po' in punta di piedi poi, giorno dopo giorno, con Alba si è creato un rapporto emotivamente forte. Per noi è stata un'esperienza di crescita: capisci come può essere la vita e con quale coraggio, con quale determinazione puoi viverla". Gli studenti minorenni, invece, sono stati "arruolati" come lettori per gli interventi nelle scuole elementari.
L'alternanza è spesa bene quando i ragazzi nono sono costretti a subire attività che non li coinvolgono, e quel monte ore – davvero impegnativo – diventa un volano per creare competenze nuove. Gli studenti della 4°A e della 4°E impegnati nel progetto di visite guidate alla mostra dedicata a "Lutero e alla Riforma"presso la Biblioteca Nazionale di Torino, sono entusiasti. Al punto che hanno deciso di sobbarcarsi anche il secondo periodo di visite quando gli allievi di un liceo torinese hanno dato forfait all'ultimo momento. Davide Roversi, 4°A, ha un bel sorriso: "È stata un'esperienza che mi ha formato da tanti punti di vista. Ad esempio non mi era mai capitato di dover parlare in pubblico e di dover coinvolgere persone di ogni età". Carolina, sua compagna di classe, ormai ha acquisito un piglio tecnico: "La mostra era divisa in viarie sale: dai quadri dell'epoca, alla testimonianza degli scritti, alle immagini".
Giacomo Carrera, 4°E: "Prima di iniziare le visite il professor Massimo Firpo ci ha guidato alla scoperta della mostra. Èstato molto interessante". Ha ormai la sicurezza della guida esperta Francesca Brocca, 4°E: "Ci siamo occupati anche dei movimenti che sono derivati dalla Riforma, ad esempio il Calvinismo. Certo la prima settimana ero un po' agitata". Sono seri, questi ragazzi, ma sorridono con la forza della loro età. E le loro visite guidate sono piaciute al pubblico che ha lasciato i ringraziamenti e gli elogi nel libro delle visite. Il 21 dicembre saranno a Torino, per un momento conclusivo e la premiazione. "La loro formazione è stata curata dal punto di vista storico, artistico, teologico: hanno seguito le lezioni in classe con me e con la collega Lucia Cenna – conclude Fulvia Velludo, docente di Filosofia e Storia – . Abbiamo approfondito il contesto storico, oltre che i contenuti delle Riforma; poi c'è stata la formazione sul campo con il professor di storia dell'arte Francesco Sorbello; infine i ragazzi hanno seguito lezioni di Massimo Firpo. Questa esperienza li ha messi in contatto con i livelli alti della cultura e hanno avuto modo di capire il valore dello studio, la sua portata concreta in una dimensione lavorativa".
(A.P.) Pubblicato da La Nuova Periferia.