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I paradossi matematici dei sistemi elettorali

26/05/19/ Successi e resoconti

I paradossi matematici dei sistemi elettorali. Nell’Aula Magna del Liceo Newton venerdì scorso si è svolta la conferenza “Il paradosso del gelataio e altri problemi elettorali”: relatore Alberto Saracco, professore associato di Geometria all’Università di Parma, che ha offerto una prospettiva di riflessione insolita, “matematica” sul funzionamento dei meccanismi elettorali. Con uno stile efficace e diretto Alberto Saracco è partito da una spiaggia ideale e da due ipotetici venditori di gelato per analizzare aspetti squisitamente politici, come il riposizionamento al centro dell’arco parlamentare di partiti ideologicamente differenti, per intercettare il consenso degli elettori. Ha analizzato il problema dei “resti elettorali”, illustrando come essi incidano sul risultato complessivo, poiché non si possono divedere esattamente in base ai posti di rappresentanza disponibili, e ha affrontato il tema della suddivisione e del perimetro dei collegi elettorali, definito secondo criteri di voto.

A dare il benvenuto al pubblico il dirigente Doriano Felletti e la vicepreside Rossella Pasquariello. La conferenza organizzata dall’Associazione , ha avuto come moderatore il professor Luca Torchio che – un po’ di anni fa – è stato insegante di liceo del professor Alberto Saracco.

“Mi sono appassionato all’analisi dei sistemi elettorali già qualche tempo fa, poi ho approfondito in maniera più specifica l’argomento – spiega Saracco -. La matematica si applica a tutto: anche alle elezioni e ai problemi sociali. Ho provato a matematizzare varie situazioni elettorali, scoprendo molti paradossi, che rendono evidente perché la politica è così complicata”. Tuttavia sottolinea come i numeri non debbano essere valutati come dati oggettivi assoluti: “Si possono interpretare anche i dati espressi dai numeri”. Ha ricordato la necessità di una cultura scientifica diffusa: “La matematica si studia perché è bella, è innanzitutto un modo di pensare, non un insieme di regole formali, ma a scuola non si può prescindere dalla valutazione o da un voto, fa parte del percorso di apprendimento”.

Articolo a cura di Antonella Perotti pubblicato dal giornale La Nuova Periferia

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