Il Liceo Newton vince il terzo posto al prestigioso concorso nazionale “Mad for Science”, promosso dalla Fondazione Diasorin e dedicato ai giovanissimi talenti nell’ambito della scienza; il concorso è riconosciuto dal Ministero del Merito e dell’Istruzione. La sfida all’ultimo esperimento si è svolta giovedì 23 maggio nello spazio hi tech delle Officine Grandi Riparazioni a Torino, tra le otto squadre finaliste. Il team del Newton, formato da Alterio Cristian, Biazzi Luca, Danieli Greta, Grieco Giulia, Margiotta Sabrina, classi 3G e 3I delle Scienze Applicate, è stato sostenuto dal tifo a distanza dei compagni, connessi online dalle aule. “Gli studenti sono stati bravissimi – commenta la professoressa Sara Gnavi, che ha curato il progetto -, hanno risposto in modo impeccabile alle domande poste dalla giuria composta da docenti universitari. Ci hanno fatto i complimenti”. La professoressa Gnavi è raggiante per il risultato ma soprattutto perché lo sforzo degli studenti è stato riconosciuto e premiato. Il team ha mantenuto la concentrazione ed è riuscito a competere con le scuole provenienti da altre regioni italiane. Il terzo premio, pari a 30.000 euro, prevede l’assegnazione di 20.000 da investire nella strumentazione e altri 2.000 euro all’anno per 5 anni da spendere per i reagenti chimici. “Andremo a implementare l’attrezzatura del laboratorio acquistando un incubatore basculante per la crescita dei batteri, un bioreattore e uno spettrofotometro” anticipa la professoressa Gnavi, strumenti indispensabili per portare avanti il progetto presentato alla Challange, con cui il team di giovani scienziati ha vinto: “Studio dell’effetto dei probiotici di ultima generazione (VLS#3) su ceppi di Lattobacilli coltivati in un ambiente 3D fluidodinamico”. La finalità consiste nello studio dei probiotici e della loro capacità di ridurre gli effetti indesiderati degli antibiotici, analizzando il fenomeno dell’antibiotico resistenza. Nei prossimi cinque anni saranno coinvolte anche le attuali classi 1G, 2G che, insieme alle classi 3G e 3I, si occuperanno di sviluppare una mucosa intestinale in ambiente 3D fluidodinamico allo scopo di coltivare all’interno i batteri della flora intestinale e di studiare combinazioni di antibiotici e probiotici, più comunemente noti come fermenti lattici. “Avevano già partecipato l’anno scorso aggiunge la professoressa Gnavi, ma non eravamo arrivati in finale. Quest’anno ce l’abbiamo fatta, nonostante il progetto fosse molto ambizioso. Iniziative come queste hanno il merito di far appassionare gli studenti alla scienza”. La squadra del Newton ha trovato la collaborazione di un partner d’eccezione, il Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute di Unito, e si impegnata nell’ambito delle biotecnologie rosse, che trovano applicazione nel campo della medicina e della salute. L’appuntamento con la finale è iniziato mercoledì pomeriggio con una grande caccia al tesoro per le vie di Torino, poi cena sul tram storico e infine serata in camera per l’ultimo ripasso, “fino a mezzanotte” ammette la professoressa Gnavi, come nella migliore tradizione del giorno prima degli esami. Giovedì mattina, alle OGR, si è svolta la Challenge.
La Dirigente Vincenza Tascone è felice per il risultato eccellente ottenuto dagli studenti del Newton: “Eventi come questo hanno il merito di stimolare la curiosità dei ragazzi e indirizzarli verso la ricerca scientifica fin dalla scuola. Un certo modo di fare didattica può portare a risultati insperati, inoltre, quando gli allievi si trovano ad affrontare queste sfide, mettono in pratica le conoscenze acquisite e simulano una situazione di ricerca sul campo”. Mad for Science ha visto la partecipazione di tanti istituti e la Fondazione ha stanziato 200.000 euro per le scuole vincitrici: al primo posto si è qualificato il Liceo Scientifico Terragni di Olgiate Comasco, al secondo il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Maglie, in provincia di Lecce, al terzo il Liceo classico scientifico musicale Newton di Chivasso.
Il concorso ha rappresentato l’occasione per imparare a lavorare in gruppo, a collaborare in vista di un obiettivo, coinvolgendo studenti e docenti. “Devo ringraziare alcuni colleghi come il professor Sorbello, la professoressa Spera, il professor Bruno e Di Teodoro, che mi hanno sostenuto e aiutato, anche se i veri protagonisti sono stati gli studenti” conclude la professoressa Gnavi. I magnifici cinque sono entusiasti dell’esperienza che hanno vissuto e condiviso anche con i compagni di classe. “E’ stato incredibile poter essere arrivati sul podio e aver visto tutti i nostri sforzi ripagati” racconta Luca Biazzi uno dei finalisti. “E’ stata una prova decisamente impegnativa, – ammette Greta Danieli - però mi ha regalato tante soddisfazioni e grandissime emozioni, in primis perché vorrei fare ricerca un giorno e quindi mi ha insegnato tutto il lavoro che c'è in realtà dietro al singolo esperimento, dalla preparazione del progetto alla ricerca dei partner e dei finanziamenti. Inoltre, è stato formativo lavorare con altre persone entusiaste e con una professoressa molto appassionata”. Le voci dei finalisti raccontano un’emozione grande ma anche il lavoro serio e costante svolto per ottenere il risultato. ”Abbiamo vissuto la sfida sul palco, ma alle spalle c'è un lavoro immenso che ci è costato molto tempo, anche a livello scolastico, conciliando studio e approfondimenti pomeridiani; nonostante questo porterò con me un bellissimo ricordo di questi momenti in cui abbiamo avuto modo di collaborare e stare insieme” racconta Giulia Grieco. Anche per Sabrina Margiotta: “Le emozioni sono la cosa più difficile da prevedere, soprattutto se ci si trova su un palco con i riflettori puntati e un pubblico di persone che deve giudicare il tuo lavoro. Ci siamo preparati a ogni domanda ed è proprio questa preparazione e l'impegno da parte di tutti che ci hanno portato dove siamo arrivati oggi. Mad for Science è davvero una sfida ad altissimo livello”. Cristian Alterio, finalista: ”Questa esperienza sarà sicuramente tra le più emozionanti che io abbia mai affrontato. Sono ancora incredulo del fatto che siamo arrivati terzi, ma sono molto contento e sono fiero di ciò che abbiamo realizzato”. E ammette: ”Ero un po’ agitato perché non stavo solamente rappresentando me stesso su quel palco ma anche i miei compagni e tutto il lavoro che abbiamo svolto in questi mesi. E’ stata un'esperienza formativa che mi ha dato delle conferme riguardo il futuro e mi ha offerto un primo sguardo su quello che potrebbe essere una carriera nella ricerca”.
Anche i compagni di classe hanno collaborato e condiviso il percorso progettuale con il team dei finalisti. Ivanov Andrea, autore dei montaggi video preparati per il concorso: ”Vorrei complimentarmi con i professori, con gli alunni e anche con i miei compagni di classe perché sono stati veramente molto bravi. Sono molto fiero di loro e sono felice perché sono arrivati in finale e hanno portato in alto il nome di questa scuola, aggiudicandosi addirittura al terzo posto. Considerando il fatto che facciamo terza, abbiamo portato una tematica davvero molto complessa”. Il concorso, oltre progetto scientifico, richiede anche la divulgazione e la comunicazione dell’evento tramite i social e la creazione di una pagina Facebook, costantemente aggiornata, così Jusca Sebastian è diventato il fotografo ufficiale dell’evento: ”Incredibile, semplicemente incredibile, sono davvero orgoglioso del nostro ottimo risultato, quando l’ho saputo sono rimasto estasiato e sorpreso allo stesso tempo. Ognuno di noi si è impegnato, chi più e chi meno, con entusiasmo. L'esperienza che mi ha assorbito di più e che mi ha affascinato è stata la registrazione dei video, mi ha aperto la prospettiva verso una nuova possibile carriera lavorativa. Complimenti ai miei compagni che hanno avuto il coraggio di partecipare alla Challange e presentare il progetto davanti ai giudici”.
Articolo pubblicato dal giornale "La Nuova Periferia"